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giovedì 30 settembre 2010

Era una camicia di mio fratello G.Era.


Avete presente quegli indumenti antichi che quando li stendi sul letto ti rendi conto che sono dei quadrati con le maniche?Non so se sono stati gli innumerevoli lavaggi o se erano proprio le forme degli anni 80/90...mah...non ci dormirò sta notte.
 Mentre tengo un paio di neuroni occupati a risolvere l'importante quesito, gli altri li organizzo in modo da cominciare il primo esperimento rockingchair lab.
Questo vuol essere un incrocio tra un paio di jeans che ho messo 2 volte e una vecchia camicia di mio fratello G (love you, bro!).
Per iniziare ho sezionato la camicia in tre parti: le maniche e il busto.
Oggi prenderò in esame solo il busto, ma come ben sapete non butto via niente: stay tuned per il making of delle maniche!
Ho voluto tenere i bottoni apposta, perché si capisse che il fu un camicione, ho quindi cucito lungo le linee che affiancano i bottoni perché non si potessero mai più aprire, onde evitare spiacevoli incidenti, ora capirete perché (o forse non avrei dovuto, hihihih).


Una volta tagliata a triangolo, lasciando intatta la curva orlata della camicia, mi sono messa a scucire i jeans dal cavallo sino alle caviglie.
Ho lasciato il fondo delle due gambe cucito.



Ho poi attaccato con gli spilli l'inserto di camicia tra le gambe del pantalone, davanti e di dietro, ovvio, poi ho cucito.
Scusate le spiegazioni un po' così ma essendo andata in free style, non è così semplice da spiegare. Non si è capito nulla? Vabbè guardate le foto sotto, che forse è meglio!





Alla prossima puntata con le maniche,yo!



mercoledì 29 settembre 2010

Progetti d'autunno

I colori sono cambiati come la luce che ci accompagna nelle nostre passeggiate mattutine.
Approfitto delle ultime corse senza scarpe sull'erba cercando di riordinare le mille idee che mi frullano per la mente.
Devo finire di compilare i vari profili su etsy, preparare le proposte per i regalini di natale e cominciare a visitare un paio di appartamenti: tutto normale se non fosse che il 99 % del mio tempo è dedicato a quell'esserino che un giorno o l'altro divorerò di baci!!!
Poi, se per caso capita che ci sia in giro per casa anche Riccardino, le giornate volano e terminano spesso con un nulla di fatto. Se non fosse che la semplicità, quelle risate vere e le loro incredibili invenzioni sono la miglior miscela di benzina (verde) per la mia creatività!
Infatti una volta messi ko nei loro lettini le mie mani hanno cominciato a mischiare, tagliare, cucire e assemblare in una molteplicità di esperimenti che chiamerò Rockingchair Lab, come suggeritomi da Miss Funky Mama Chiara (quante ne sa!ma quante ne sa!).
Grazie per l'ispirazione mostricciatoli, vi adoro!






Charlie Brown ha 60 anni!



Era il 2 Ottobre 1950 quando il mondo poté leggere per la prima volta le storie illustrate di Charles Shultz. Snoopy e Charly Brown entrarono nelle nostre case 60 anni fa. Quando scopro queste cose mi emoziono perché 60 anni significa aver attraversato ben 4 generazioni, ovvero quella dei miei genitori, quella dei miei cugini, la mia ed ora quella di mio figlio. Posso solo ringraziare il genio di Shultz il quale, prevedendo inquietanti scenari per i suoi personaggi, ha deciso che nessun altro dopo la sua morte avrebbe potuto disegnare altre strip di Peanuts, quindi il loro mondo semplice, simpatico, a tratti filosofico sarà per sempre preservato dai quei truzzi dei Gormiti.
Come vuole la tradizione dei compleanni celebri, in questi giorni si stanno consumando collaborazioni speciali e world tour. Se vi va potete acquistare Lacoste Peanuts, Converse Peanuts, borse Longchamps Peanuts, toys Peanuts e tanto altro solo in pochi e selezionatissimi negozi come Colette e Corso Como. Il "Peanuts 60 years world tour powered by Project Consulting" ha avuto inizio, i Peanuts vi aspettano!

Se non avete voglia di uscire e, tutto sommato, preferite leggere o guardare le storie di Shultz, potete sempre ripiegare su I Tunes. Date un'occhiata al sito ufficiale www.peanuts.com .
Se siete collezionisti non fatevi sfuggire Celebrating Peanuts: 60 years.

Poteva mancare una collezione targata 1972 in casa di Justine? Certo che no!! A voi i Peanuts di Maman B. Celebriamo anche il Family Vintage.







Sappiate che tra tutti i personaggi della gang di Snoopy i miei preferiti sono Woodstock e Patty, semplicemente mitici.






lunedì 27 settembre 2010

Sant'ikea e il miracolo delle stoffe






























Sant'ikea, come tutti sanno, è il santo patrono delle soluzioni low cost, una solida base per grandi idee, basta un po' di fantasia ed accadono piccoli miracoli.
Con l'arrivo di Leone si moltiplicano le cose da riordinare che tra l'altro, come la mia amica Chiara ben sa, non è certo il mio sport preferito!Per questo preferisco comprare contenitori dove celare il mio piccolo caos.
In questo caso ho scelto una cassettiera parecchio economica ed ho finalmente deciso cosa fare con un vecchio copri divano dei miei nonni ( vedi family vintage pt.1 e 2) che dorme già da un po' in attesa della sua seconda vita!
Quindi rimbocchiamoci le maniche e prepariamo il necessaire: stoffa, colla per tessuti, gessetto, impermeabilizzante e ciò che serve per montare il mobile. Abituiamoci a scegliere e cercare prodotti atossici ed ecologici.


Con il gessetto tracciamo la sagoma dei pezzi che vogliamo ricoprire e tagliamo con precisione.


Passiamo quindi alla posa della stoffa sul mobile. Si può fare in due modi, dipende molto dal tipo di stoffa che si è scelto di usare. Essendo la mia una tela molto spessa che non si sfilaccia, l'ho incollata direttamente sul legno con una colla adatta alla stoffa che ho accuratamente steso con tanto di spatolina, pazienza e gocciolina si sudore sulla fronte! Una buona alternativa per incollare in modo preciso ed omogeneo è quella di attaccare la stoffa su della carta da pacchi da posare poi direttamente sul legno.


L'impermeabilizzazione della stoffa rimane assolutamente facoltativa, io lo faccio perchè tra Leone e la pelosa è di vitale importanza poter passare spungnate a go go, uffi!


Non rimane che tirare fuori le famigerate istruzioni dell'ikea e, nel mio caso, barricarsi in modo da non fare entrare Steve nella stanza: ci tengo a vedere il mobile finito e montato senza imprecazioni varie!


Io non l'ho fatto, ma se volete perfezionare il mobile potete scegliere una bella passamaneria per rifinire i bordi, passaggio che si rende necessario nel caso di stoffa che tende a sfilacciarsi.

Alla fine ci ho messo un pomeriggio. Ultimo sforzo: conquistare un pezzetto di divano e per sedermi a sorgseggiare un ottimo the!!

Com'è? carino, no?

Ricetta per una torta di mele d'antologia

C'è un libro che mi perseguita. E' cocciuto, vecchio e tutto scarabocchiato dalla mano che oggi batte i polpastrelli su questa tastiera. Tanto per darvi un'idea precisa della sua età, la ristampa in mio possesso è del Dicembre 1972 ed io vidi la luce qualche anno dopo. Il titolo sulla copertina in similpelle rossa recita: "La Buona Cucina Casalinga - 1000 ricette di Frate Indovino". Presumo che su questo libro si siano consumate italiche diatribe sui menu di Natale e Pasqua, io gli rendo onore ogni volta che posso, talvolta ignorando le tonnellate di burro consigliate dal buon fraticello che sarà pure indovino, ma ai suoi tempi la parola "light" non era compresa nel vocabolario popolare. Da questo stesso libro ho preso la ricetta per fare la torta di compleanno di Riccardo (classe 2009), nemmeno a dirlo è venuta buonissima! Alta, soffice, equilibrata, perfetta per essere mangiata sola o accompagnata da infusi di vario genere o latte, una bomba.
Dato che sono molto altruista condivido la ricetta...ma attenzione, io ho interpretato con un tocco personale e non è detto che vi venga buona come la mia. Portate pazienza, non posso mica dirvi tutto, tutto, la cucina è interpretazione e vale sempre la regola:"Vinca il migliore!"



TORTA DI MELE (la classica)

ingredienti: mele, farina, zucchero, uova, lievito, latte, limone, pangrattato.

Si battono bene 2 uova intere con 150 gr di zucchero, si uniscono poi 200 gr. di farina, 1 scorza di limone grattuggiata e qualche cucchiaio di latte. Si aggiungono 12 gr. di lievito in polvere sciolto nel latte tiepido e si impasta. Si unge poi di burro una teglia adatta, abbastanza larga, si spolvera di pangrattato e vi si versa la pasta che poi va ricoperta con 1 kg di mele sbucciate e tagliate a fettine sottili. Si copre con qualche cucchiaino di zucchero, qualche fiocchetto di burro e si lascia cuocere a fuoco moderato per circa mezz'ora.

CONSIGLIO non aprite mai il forno. Fatelo solo quando sarete sicuri che la torta è lievitata per bene e la cottura quasi ultimata. Per provare la cottura infilate uno stecchino nel centro, se lo estrarrete asciutto vuol dire che è pronta, se sarà umido con qualche briciolina attaccata al legno la torta avrà bisogno di qualche minuto in più. Appena spegnete il forno non tirate subito fuori la torta, attendete che sia tiepido o comunque regolatevi, se rischia di bruciare eviterei.

Buon Appetito.

Family vintage pt.2

Continua la saga delle mie spedizioni tra cantine, box e soffitte di famigliari vari.
Per questo tipo di missione si necessita di vestiti comodi, coraggio ( è un attimo trovare ragni grandi come topi che ti fissano) occhio lungo e taaantooo tempo a disposizione!
E' importante eliminare la presenza di qualsiasi personaggio dedito al "butta via tutto": mette fretta e comunque non può capire.
Guardate questa tonda meraviglia rossa: ah, che fungata!
Sul fondo del fungo si legge: Melamina per alimenti - Mister Baby - modello depositato. Impossibile ricordare se questo set da tavola sia stato regalato per la mia nascita, quella di mio fratello G. o dell'ultima arrivata Caroline. Ma se per essere chiamato vintage ,l'oggetto in questione, dev'essere stato prodotto almeno 20 anni fa, allora ahimè lo è.
Aprendolo si scoprono il portauovo, i piatti vari e un ciotolone. Mi piace mi piace mi piace.
Ma la saga non finisce qua, quindi a ritrovarci alla prossima puntata!

domenica 26 settembre 2010

Zelda was a writer + Rockingchair = GIVEAWAY

Molti designer, stilisti o semplici crafter compulsivi come me si organizzano un tabellone sul quale appendere foto, ritagli di giornale o qualsivoglia immagine connessa direttamente alla propria creatività.
Ognuno il proprio criterio o non criterio, ma tutti con lo stesso scopo: l'ispirazione. 
Ma siccome si sa che tutto è uno e tutto è perfetto (one love) ecco che le connessioni (internet) posso regalarti il pannello perfetto...quello dove i tuoi limiti creativi non ci sono, semplicemente perchè non l'hai fatto tu: illustrazioni, foto, frasi, musica o video nei quali ti ritrovi alla perfezione, appunto.
Si , lo so, sembra un pensiero sconclusionato ma sono sicura che se vi è successo lo potete capire, anche se mi sono spiegata malissimo!
Bhè io il pannello materialmente non c'è l'ho, ho un elenco di blog preferiti dai quali attingo ogni mattina e al momento Zelda was a writer è il numero uno della mia top ten.

E' una questioni di emozioni...io ho bisogno di pace e semplicità per cominciare bene la giornata: Zelda mi dà entrambe le cose attraverso i suoi punti di vista ironici e mai banali.
Quando ho letto che aveva in mente un concorso e che desiderava mettere in palio un premio non ho esitato, le ho scritto immediatamente e, a conferma di tutto ciò che scritto finora, è stato tutto perfetto!
L'idea di Zelda è di condividere alcune pagine dei tanto amati taccuini che celiamo nelle nostre borse. Quando ho aperto la mail non ci potevo credere: è o non è il giveaway perfetto per una porta...zzi miei con copri moleskine abbinata?! 
Quindi bando alla ciance e passiamo a cose concrete!

Step 1 - commentate il seguente post o cliccate sul banner del giveaway che trovate sopra il titolo del post, quindi lasciate un commento, ne verrà scelto uno tramite random.org.
Step 2 (facoltativo) - Mandate pagine scansionate o fotografate di vostri taccuini qui , Zelda provvederà a postarle nel suo stile unico.
IL TUTTO ENTRO E NON OLTRE IL 2 OTTOBRE!Me racumandi!

I primi risultati sono notevoli...e si...è già partito il giveaway, ma Leone sta tirando fuori le zanne e mi sta appiccicato addosso tipo tellina...e io me lo stringo forte forte, so che potete capire!
Andate a sbirciare...che la vita è tanto bella!




venerdì 24 settembre 2010

Surfing For Peace, mission accomplished!


In casa mia esiste una parola magica di quattro lettere: SURF. La si nomina spesso e volentieri, mai a sproposito, c'è sempre una ragione plausibile per parlare di surf e può essere un viaggio, un film, un record, un progetto di vita. Sono quattro lettere che celano una passione indicibile e solo chi la condivide riesce a capirne appieno gioie e dolori.
Ho imparato dal surf moltissime cose (non a praticarlo bene però) e vi chiederete come un action sport che prevede una preparazione atletica piuttosto importante, possa rivelarsi un insospettabile mentore. Ebbene, lo è. La sua anima terribilmente competitiva non si discute, quando sei in mezzo alle onde dell'oceano hai a che fare con una forza indomabile che devi essere in grado di gestire, eppure questo sport nasce con uno spirito di condivisione e rispetto. Le antiche popolazioni polinesiane salutavano le onde dell'oceano cavalcandole su lunghissime tavole in legno intagliate a mano, veneravano la loro potenza e la rispettavano. I surfisti di oggi sono certamente meno poetici, eppure molti di loro condividono appieno lo spirito dell'Aloha, un sentimento composito e trasparente vicino all'amicizia, all'empatia e alla solidarietà. Ho conosciuto uomini eroici che ogni giorno si ingegnano per portare bambini e adulti disabili in mezzo alle onde, ho visto sorrisi e sentito urla di pura gioia, stretto mani a donne e uomini fiduciosi della vita e grati di ciò che avevano perchè ogni giorno potevano ringraziare Dio e salire su una tavola. In fondo che si legga la Bibbia o il Corano poco importa, di fronte alla Madre Terra siamo tutti uguali, di fronte alla sua potenza siamo inermi, ogni uomo ha delle passioni e se la stessa passione può essere condivisa c'è la comprensione e la pace. Surfing 4 Peace è un'associazione che ha deciso di portare un po' di pace e allegria nella Striscia di Gaza, il fatto incredibile è che ce l'ha fatta! Dopo anni e anni di inutili burocrazie, imposizioni, stupidità di vario genere i ragazzi e le ragazze del Gaza Surf Club possono finalmente surfare ognuno con la sua tavola e dimenticare per qualche ora la guerra, le bombe e l'integralismo di Hamas. Quando ho letto questa notizia mi sono sinceramente commossa, sono le piccole cose che fanno la differenza, le piccole azioni...cosa saranno mai 24 tavole da surf contro decenni di progetti di pace? Niente e tutto. La pace non va progettata, va fatta. Punto.
Voglio raccontare questa favola a mio figlio sin da ora, fatelo anche voi e forse saranno migliori di noi.

Non posso nè voglio aggiungere altro, andate semplicemente a visitare il sito di Surfing 4 Peace e se avete Facebook iscrivetevi al loro gruppo qui. In questi giorni è stato presentato anche un surf movie sulla realtà del surf club di Gaza, su Tribalsurf.net un'intervista al regista . Last but not least il sito del surf club > The Gaza Surf Club

Aloha and Mahalo

giovedì 23 settembre 2010

Mr Botox - made with love

Finalmente! La prima Botox Box al maschile...evviva evviva.
Mi lusinga parecchio questa richiesta: troneggerà nel bagno di un uomo incredibile, bello e ottimo intrattenitore.
Più botox per tutti!

Love you Chuky

Surface to Air. Eleganza multitasking


Parigi è sempre Parigi. La Senna, Notre Dame, i boulevard, les Marais, i negozi, la moda, uhlàlàlàlà.
Centinaia di ispirazioni, migliaia di croissant, una metropoli sempre in fermento ma sempre stilosa. Sarà per questo motivo che a Surface To Air proporre collezioni da lacrime (di desiderio) non basta, loro sono anche un'agenzia creativa ed una casa di produzione. Nascono alle soglie del nuovo millennio, la storia è sempre la stessa: quattro amici davanti ad un bicchiere di vino decidono di mettere in piedi l'aziendina, dieci anni dopo, davanti ad un altro bicchiere di vino possono stringersi la mano soddisfatti del risultato. Mamma e papà possono scegliere in mezzo ad un grassissimo guardaroba, i bimbi si divertono a fare le superstar con pezzi semplici, pratici e divertenti. Il bello di fare abiti per i folletti è seguire i loro gusti, proporre capi che possono vivere e sgualcire, Surface to Air ci piace un sacco perchè li veste e non traveste da piccoli lord ingessati. Coccodrilli, polka dots, pratici velluti, t-shirt in cotone e tante felpe con e senza la zip il tutto condito da uno stile urbano che fa tanto petit pest! D'altra parte non sarebbe stato possibile per Surface to Air pensare ad una collezione con un sapore differente, considerato il suo deciso background da trend setter e la colonna sonora "giustizialista" (cliccate please) che da sempre li contraddistingue. Il look si completerebbe con un bel paio di Wayfarer...ed è subito Cool Cats.

Si può comprare tutto on line sul loro e-shop , ma date una profondissima occhiata a tutto il sito www.surfacetoair.com ne vale davvero la pena.

mercoledì 22 settembre 2010

"A little better, never perfect" così disse Camper.

Ammiro moltissimo chi fa le cose bene, ammiro ancor di più chi le sa fare bene e con stile. Non importa poi che questo stile venga condiviso o meno, l'importante è che sia tangibile. Se questo stile riesci a fiutarlo vuol dire che dietro al duro lavoro ci sta anche la passione. Nel caso di un'azienda o un prodotto molto spesso capita che si perda il "tiro", l'evoluzione richiede cambiamenti e tra una mutazione e l'altra perdere colpi e sintomatico, anzi, fisiologico. E' la regola del gioco. Camper è un brand che ha sempre mantenuto salde le sue radici, se considerate dove si trova la sua sede, ovvero Maiorca, vi verrà naturale trovare in ogni singolo pezzo della collezione quest'aria molto mediterranea, come un'oliva: semplice e genuina. Camper è un'azienda vecchissima ma non è un refuso geriatrico, al contrario si propone sempre con idee forti, urbane, innovative, tecnologiche. Ha stile, è un dato di fatto, ama la creatività in tutte le sue forme, altro dato di fatto e non importa se non acquisterete mai i suoi prodotti, anche se vi sfido a non farlo perchè ha una collezione così ampia ed eclettica da riuscire a soddisfare quasi tutti. Tra poco Camper darà un'altra bella prova di sè, prendete tre città europee: Milano, Madrid e Berlino, trovate delle location ampie e vuote da personalizzare, intimate ad alcuni giovani artisti di fare delle istallazioni, acciuffate uno dei free magazine più controversi della storia, inventatevi eventi, concerti, happy hour, brunch, pomeriggi di chiacchiere tra comari ed ecco fatto "Camper Extra". Per l'occasione potete consultare il programma nel microsito www.camperextra.com e già che ci siete date uno sguardo anche a www.viceland.com/it. Se volete arrivare all'appuntamento senza sfigurare potete sempre passare in un flagship store ed acquistare qualcosina, "Camper Extra" celebra infatti una lab del marchio che si chiama Together, ovvero una collezione pensata da menti colorate e piene di idee che molto spesso non hanno nulla a che fare con la moda ma molto, moltissimo con lo stile e la passione.
Ovviamente potete strisciare la Visa anche per il/la vostro/a pupo/a, esiste Camper for Kids e non faccio fatica a credere che i loro piedini vi ringrazieranno moltissimo!
Ricapitolando:
Camper Extra > dal 24 Settembre in Via Medici 4 a Milano.



martedì 21 settembre 2010

Daddy old tee beanie (bidibabidi boo)

Mentre lo scrub accompagna le ultime tracce di abbronzatura nello scarico della doccia, faccio mentalmente la lista di cose che devo comprare a Leone.
 "Una felpa leggera, magliette a maniche lunghe...ci vorrebbe un cappellino leggero per quando portiamo fuori la pelosa la mattina presto, si!"
Carpiato di neuroni seguito da doppio salto mortale mentre infilo l'accappatoio e il pensiero si è trasformato in :"Devo buttargli via quelle magliette, deve smetterla di andare in giro coi buchi, quella grigia poi ha una grafica...Ah!il cappello ci faccio! Il cappello."


Ho dunque preso delle vecchie t-shirt di Steve e un cappellino di Leone. In mancanza del cappello potete sempre correre dietro la peste e misurarne la circonferenza cranica, in questo caso: buona fortuna!
Girate la maglietta a rovescio. Ho scelto di utilizzare il fondo della maglia per sfruttarne gli orli già fatti. Piegate il cappello a metà e fate lo stesso con la maglia come nella foto qui sotto. 
Prendete del gessetto o una matita per stoffa e disegnate la sagoma che preferite. Io ne ho fatte tre diverse per divertirmi un po'. Tagliate lasciando un margine per la cucitura (0,5 cm).

                                       
                                       
                                      

Aprite quindi il/i vostro/i cappellino/i. Lasciate tutto sul rovescio. Puntate gli spilli e mettetevi alla consolle, ops volevo dire alla macchina da cucire.

                                    
                                    
Togliete tutti gli spilli e TADAM! Girate il tutto sul dritto. Ora di solito, io mi mangio un cioccolatino guardando il risultato, ma questo step è facoltativo, consigliato ma facoltativo.


Devo dire che pur non avendolo mai fatto prima sono molto felice del risultato: progettino semplice semplice, rapidissmo e di riciclo.

                                       

    
Se qualcuno di voi avesse voglia di fare questo copri cervello di genio con vecchio indumento di molto meno genio fatemelo sapere!
See ya!
 

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